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Questo gancio nasce da una modifica del gancio a palla e si differenzia da quest’ultimo per la forma conferita alla parte terminale del filo, simile appunto ad una C.
Acronimo di apparecchiatura Cranio - Mandibolare Rimodellabile. Si tratta di un dispositivo rimovibile bi - mascellare ad azione ortopedica, impiegato per il riposizionamento della mandibola.
Vedere (Molla a) S.
Si tratta di un piano di riferimento facciale che parte dall’incisura del trago e finisce nel punto sottonasale rappresentato dall’ala del naso.
Strumento utilizzato per saldare. Esso è composto sostanzialmente da due condotti dai quali fluiscono rispettivamente gas ed ossigeno puro.
Vedere (Molla a) DITO.
Apparecchio superiore rimovibile con ganci di Adams e molle utili per l’espansione trasversale dell’arcata superiore.
J. Carrea ha avuto il merito di aver perfezionato la tecnica radiografica. Egli espose il suo metodo nel 1922 attraverso la pubblicazione “ Le radio - Faciès a profil dèlinèe en orthodontometrie “.
Il Professor Castillo Morales, fisiatra argentino, mettendo a frutto la sua grossa esperienza ha ideato un’apparecchiatura in grado di correggere i disturbi primari dei pazienti con handicap ed in particolare dei bambini affetti da sindrome di Down, attraverso la stimolazione della muscolatura labiale e linguale.
Ideatore nel 1826 di un dispositivo capace di correggere morsi inversi dei settori latero - posteriori.
Si tratta di accessori elastici utilizzati per la chiusura degli spazi.
Vedere REST.
La bocca (la c.d. cavità orale) è una cavità ovaloide di grandezza variabile che si “affaccia” all’esterno grazie alla rima labiale (orifizio orale).
Autore storico, ideatore di un dispositivo con molla, capace di espandere asimmetricamente l’arcata dentale superiore.
Avendo accertato l’impossibilità di registrare sulle arcate dentali un riferimento sicuro, si è dimostrato che la situazione normale o anormale dei denti e delle arcate è determinabile in base a punti di repere registrati sulla struttura del cranio e della faccia attraverso la teleradiografia laterale o frontale.
A tale personaggio si attribuiscono le prime indicazioni riguardanti la correzione di denti malposizionati. (30 a.C. - 50 d.C.)
Tessuto connettivo fibroso che ricopre la radice del dente.
Si tratta delle cellule che formano la dentina.
Elemento in filo applicato a splint superiori per la vestibolarizzazione dei settori latero - posteriori.
Punto attorno al quale avviene la rotazione.
Materiale utilizzato per fissare i vari elementi (ganci, viti,etc.) al modello in gesso durante l’assemblaggio del manufatto ortodontico.
Si tratta di attacchi che grazie all’ottima resistenza e ad una buona estetica vengono utilizzati nei casi in cui il paziente richiede una mimetizzazione dell’apparecchiatura fissa.
Tecnica di ricostruzione funzionale delle superfici occlusali dei denti, tramite ceratura su modelli opportunamente montati in articolatore.
Dispositivi ad azione funzionale tra i più conosciuti ed usati, essi si contraddistinguono per la presenza di bites in metallo, anteriore o e posteriori, aventi funzione di svincolo.
Rappresenta quel tipo di trazione che utilizza come ancoraggio la parte posteriore del collo mediante l’applicazione di apposite fasce reperibili in commercio.
Apparecchio rimovibile superiore che, in combinazione alla trazione extra - orale, permette la distalizzazione dei molari superiori. Essa è costituita da:
Tecnica sviluppata dal Dr. James Cannon, il Channel - Edge consente di impiegare meccaniche di filo diritto, Light Wire ed Edgewise con slot verticale separatamente o in combinazione, per avere la massima flessibilità durante il trattamento.
Dispositivo di scuola francese ad azione funzionale composto da due placche superiore ed inferiore.
E’ un apparecchio “mobilizzatore” ad azione passiva.
Tali presidi clinici sono essenzialmente splint in resina applicati per coadiuvare l’intervento chirurgico. La loro azione terapeutica molte volte succede anche all’operazione vera e propria supportando, ad esempio, i mascellari dopo rimodellazione ossea o tamponando emoraggie dovute ad incisioni della mucosa. Tecnicamente, le placche chirurgiche devono essere realizzate seguendo con estrema attenzione le indicazioni del chirurgo e dell’odontoiatra.
Essi sono impiegati per il fissaggio intermascellare post-chirurgico per fornire un buon punto d’ancoraggio agli elastici.
Vedere (Molla ad) OCCHIELLO
Accessori elastici utilizzati per la retrazione segmentata degli incisivi e dei canini.
E’ l’insieme dei movimenti effettuati dalla mandibola nelle tre dimensioni dello spazio.
Parte mediana della superficie palatale degli incisivi superiori.
Vedere CINGOLO
Si tratta di un arco labiale che si contraddistingue per l’estensione; esso, infatti, abbraccia vestibolarmente tutti i denti dell’arcata, sede del dispositivo rimovibile.
Vedere SCHERMO Orale.
Si tratta di particolari strumenti che, solidarizzati alle arcate, hanno la funzione di rilevare i movimenti di protrusione e lateralità della mandibola. Essi inoltre consentono il trasferimento di tali dati sull’articolatore individuale.
Similare nella funzione, tale apparecchio nasce da una modifica del dispositivo di Garry - Prior.
Vedere TROMBONE di Clark.
“Posizione relativa delle arcate dentali in senso mesio-distale”. Secondo il Dr. Angle i rapporti antero - posteriori delle arcate dentali superiore ed inferiore sono normali.
“Rapporti mesio-distali relativi ad arcate dentali anormali, tutti i denti inferiori occludono distalmente rispetto al normale”. I canini superiori occludono in una posizione avanzata rispetto ai canini inferiori, la cuspide disto - vestibolare del primo molare superiore occlude con il solco intercuspidale del primo molare inferiore; gli incisivi inferiori si trovano posteriormente rispetto al cingolo degli incisivi superiori.
Tale malocclusione sottintende una “falsa” 3° Classe dovuta non ad una discrepanza scheletrica, ma ad un contatto dentale deflettente, che costringe la mandibola in una posizione avanzata, in chiusura abituale.
“Il rapporto tra le arcate dentali è anormale, la mandibola è in posizione mesiale rispetto al mascellare superiore”. I canini superiori occludono tra il primo ed il secondo premolare inferiore; la cuspide mesio - vestibolare del primo molare superiore articola nello spazio inter - prossimale tra il primo ed il secondo molare inferiore; gli incisivi inferiori occludono anteriormente rispetto agli incisivi superiori (over jet
La classificazione del Dr. Angle risalente al 1907 mira ad analizzare le malocclusioni dentali con le arcate in occlusione. Secondo il Dr Angle: “nel diagnosticare i casi di malocclusione bisogna considerare i rapporti mesio - distali delle mascelle e delle arcate dentali e quindi le posizioni individuali dei denti”.
Tale classificazione, logicamente, non si riferisce a tutto lo scheletro umano ma solo all’impalcatura scheletrica cranio-facciale: la classificazione di Angle è tesa a stabilire i rapporti antero - posteriori delle arcate dentali, mentre la classificazione scheletrica analizza i rapporti antero - posteriori delle ossa basali della mascella e della mandibola.
Si tratta di un dispositivo ben tollerato dal paziente essendo molto ridotto e quindi poco visibile. Esso risulta, inoltre, di estrema efficacia poiché è privo di rialzi occlusali ed abbraccia con la resina tutti gli elementi, sia vestibolarmente che palatalmente. L'unico svantaggio, non irrilevante, è rappresentato dalla sua estrema fragilità, sopratutto nelle zone distali degli ultimi molari, dovuta all’esiguo spessore dell’acrilico. Tale handicap, che limita notevolmente il suo impiego clinico
Si tratta di perni utili per favorire l’estrusione di canini inclusi.
Questo gancio è applicato in presenza di bande complete di tubi vestibolari. E’ preferibile confezionarlo con filo di diametro pari a 0,8
Apparecchio di contenzione rimovibile applicato solitamente nella zona anteriore (da canino a canino) dell'arcata inferiore.
Blocco dell’A.T.M. in posizione di chiusura della mandibola.
Si tratta del blocco dell’A.T.M.
E’ rappresentata dalle forze di attrazione tra particelle di uno stesso corpo.
A Coffin si deve la diffusione di un sistema di espansione palatina semplice e valida. La peculiarità del dispositivo è la molla centrale che nel 1880, fu per la prima volta realizzata con un filo di acciaio per corda di piano, mentre oggi è confezionata con fili elastici di ultima generazione.
Si tratta di piccole molle precompresse che favoriscono l’apertura o la chiusura di spazi tra i denti.
Vedere FLUIDITA’
Vedere (Legatura di) KOBAYASCHI
E’ stato uno dei primi Autori di testi in ambito odontoiatrico con il libro “Il tutto ristretto in poco”, risalente al 1724.
Questo tipo di trazione extra - orale riproduce le azioni della trazione cervicale e nucale creando così una coppia di forze.
Materiale, utilizzato per la ”fissazione” degli attacchi ortodontici ai denti; esso è composto da una pasta e da un attivatore.
Materiale molto semplice da usare, utilizzato per la “fissazione” degli attacchi ortodontici ai denti: esso infatti polimerizza solo dopo averlo esposto alla luce dell’apposita lampada fotopolimerizzante.
Si tratta del materiale più utilizzato per la “fissazione” degli attacchi ortodontici ai denti.
Strumento utilizzato per confezionare anse su fili tondi.
Dispositivo extra - orale ideato dal dottor Conte per la correzione ortodontica di malocclusioni di III Classi.
La scelta dei dispositivi di contenzione attivi varia a seconda del numero dei denti interessati alla rifinitura. Se la correzione concerne pochi elementi, lo strumento terapeutico utilizzato è una placca stabilizzata con annesse molle e viti. Al
Tali apparecchi, logicamente passivi, sono confezionati nel pieno rispetto di alcuni parametri (stabilità, ritenzione, minimo ingombro, assoluta mancanza di interferenze con l’antagonista) l’osservanza dei quali è di basilare importanza per l’efficacia del manufatto.
Una prima classificazione delle apparecchiature ortodontiche applicate al termine della terapia ortodontica è quella che vede contrapposti i dispositivi passivi e quelli attivi: i primi non esercitano alcuna forza, avendo come unico fine quello di impedire spostamenti indesiderati; i secondi, al contrario, sono impiegati allo scopo precipuo di favorire il movimento di uno o più denti, garantendo altresì la conservazione nel tempo dei risultati conseguiti attraverso la terapia ortodontica. A questa distinzione, determinata come si è detto dalla funzione esplicata dal dispositivo, si aggiunge quella tra le apparecchiature fisse e mobili, funzionale alla natura degli stessi.
Ultima fase del trattamento ortodontico, il cui scopo è preservare le correzioni ottenute.
Elemento in filo applicato a splint inferiori per la vestibolarizzazione dei settori latero-posteriori.
Vedere (Dispositivi con viti) SETTORIALI
Si tratta di un arco continuo.
Predisposizione dei materiali a subire cambiamenti dimensionali in seguito a variazioni termiche.
Essa è costituita da due forze che, applicate in due punti diversi e con direzioni opposte, riescono a far compiere al dente un movimento corporeo.
Tecnica utilizzata in ambito ortodontico ed estetico per modificare i diametri dei denti mediante l’aggiunta o la sottrazione di materiale.
Movimento di traslazione di un corpo avente una direzione perpendicolare al suo asse.
Dispositivo rimovibile applicato in ambito gnatologico in soggetti affetti da disfunzioni articolari.
Ideato dai dottori Bertarini e Bernokopf, il correttore labiale è un apparecchio utilizzato in terapia miofunzionale per il trattamento delle disfunzioni labiali. Esso è costituito da una mascherina in resina fornita di un appoggio per il labbro superiore, alla quale sono collegati due bracci in filo. Questi ultimi sono modellati a mò di anelli per l’inserimento delle dita del paziente.
Sono piani occlusali metallici preformati, ideati dal dottor Corti, che si rivelano molto utili nella costruzione di svariate apparecchiature ortodontiche.
Patologia a carico dell’A.T.M. che si caratterizza per la presenza simultanea di cefalea, vertigini, dolore ed eventuali rumori.
Vedere RESTRAINTS.
La particolarità di questo dispositivo rimovibile superiore è rappresentata dal suo utilizzo; essa, infatti, viene sempre abbinata ad una apparecchiatura multi - brackets vestibolare per discludere il morso e facilitare di conseguenza gli spostamenti dentali. La placca C. R. è composta essenzialmente dal piano rialzato anteriore e dai ganci di ritenzione realizzati sulle bande molari.
E’ uno degli elementi ritentivi a braccio singolo più efficace. La sua conformazione, infatti, garantisce sia la ritenzione che l’appoggio grazie alla particolare sagoma del supporto (il cosidetto crampone). Si realizza con un filo da 0,7 mm. modellato tra i denti a forma di lancia rovesciata.
Attrito tra denti e materiale solitamente riferito a materiale termoplastico.
Inversione dei corretti rapporti occlusali tra i denti delle due arcate.
L’apparecchio di Crozat è uno dei dispositivi ortodontici più poliedrici, in quanto garantisce sia un’ottima ritenzione, sia la possibilità di aggiungere accessori capaci di correggere un gran numero di malposizioni dentali.
Elemento peculiare dell’apparecchio di Herbst.