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Tale dispositivo nasce dal concetto applicativo del Bionator: la sua azione, infatti, è quella di stimolare la posizione avanzata della mandibola.
Distalizzatore fisso per molari nato da modifiche apportate sia al Pendulum che al Distal Jet.
(Apparecchiatura Funzionale Modificata per la Distrazione dell’ATM) Nata da una modifica del distrattore del prof. Rocabado e ideato dal dr. Festa, l’M.F.D.A. è un sistema funzionale per la distrazione condilare. Gli elementi che lo contraddistinguono sono sia le molle, realizzate con un numero di elici variabili in base alla gravità della patologia, che il loro sistema di ancoraggio allo splint. Nell’M.F.D.A.
Termine indicante uno o più denti aventi un diametro mesio-distale molto più grande rispetto alla norma.
Anomalia di forma e dimensione della lingua.
Modello principale su cui si realizza il presidio terapeutico.
I magneti trovano applicazione in ambito ortodontico per le loro proprietà intrinseche in grado di sviluppare forze dovute all’attrazione ed alla repulsione degli stessi.
Rappresenta la proprietà di un materiale di ridursi in lamine a causa di azioni esterne.
Termine generico indicante una anormalità nell’occlusione.
Vedere CLASSIFICAZIONE Scheletrica.
Esse sono determinate da abitudini viziate, nocive all’occlusione fisiologica.
Vedere
Vedere CLASSIFICAZIONE di Angle.
La mandibola ha un corpo arcuato a ferro di cavallo ed è costituita da una spessa lamina ossea a decorso orizzontale, sul cui bordo superiore si trovano gli alveoli dell’arcata dentaria inferiore. All’estremità posteriore si prolunga in due rami (uno per lato) con una deviazione verso l’alto: ogni ramo si suddivide in due sporgenze che rappresentano il processo coronoideo ed il processo condiloideo. Quest’ultimo si articola nella corrispondente cavità dell’osso temporale (la fossa mandibolare) costituendo così l’articolazione temporo - mandibolare che rappresenta l’unico rapporto diretto della mandibola con il resto dello scheletro. La mandibola svolge una funzione insostituibile nella masticazione opponendosi alla mascella, contro la quale viene “premuta” dall’azione di vari muscoli i più importanti dei quali sono il massetere, il temporale e gli
Dispositivo passivo, fisso o mobile, utile per conservare uno spazio in arcata in attesa dell’applicazione di una protesi o dell’eruzione di un elemento definitivo.
Vedere SERIOGRAFIA.
Il mascellare superiore è un osso pari, protagonista nella formazione delle regioni più importanti dell’apparato orofacciale. Esso consta di due facce e quattro margini:
Vedere (Maschera di) DELAIRE.
Apparecchio per trazione extra-orale completo di rialzo anteriore e schermo vestibolare.
Ci si riferisce al massimo contatto delle superfici occlusali dei denti delle due arcate allorquando i muscoli masticatori risultano molto contratti.
La masticazione rappresenta la prima fase della digestione; essa ha luogo attraverso due processi ben definiti: il processo enzimatico ed il processo meccanico.
Sono utilizzati per rilevare il negativo (impronta) delle arcate dentarie e dei tessuti molli.
Costituiti più che altro da cere di varia fattura, il loro compito è quello di ricreare artificialmente le zone da protesizzare.
Solitamente a base gessosa, tali materiali vengono colati nell’impronta per riprodurre fedelmente le arcate ed i tessuti adiacenti.
Vedere PLASTOMERI
Strumento utilizzato per applicare le legature elastiche tra l’attacco e l’arco.
E’ una matita utilizzata per segnare particolari punti sui fili metallici.
Principio secondo il quale lo sviluppo scheletrico è largamente influenzato dalla funzione muscolare. Tale principio,
Attivatore usato nei casi di discrepanza scheletrica di II Classe 1° Divisione meso o ipo - divergenti. Esso è costituito da uno splint superiore con:
Si tratta di dispositivi “cementati” su due o più denti che esercitano un’azione continua assolutamente indipendente dalla volontà del paziente. Essi inoltre garantiscono:
Vedere MASTICAZIONE
Patologia a carico dei denti da latte che si manifesta con la comparsa di macchie oscure sulle corone dei decidui anteriori.
Muscolo che permette sia l’avanzamento del labbro inferiore che l’arricciamento del mento.
Dispositivo fisso facente parte della Family Jet. La sua applicazione, indicata per la chiusura di spazi, permette la mesializzazione corporea del dente. Per quel che concerne la componentistica, essa è identica a quella del Distal Jet: l’unica differenza, logicamente è rappresentata nell’assemblaggio dei vari elementi.
La faccia mesiale dei denti è quella che guarda l’ipotetica linea mediana che divide le arcate dentarie in due parti simmetricamente.
Vedere (Dispositivi con viti)
Vedere CLASSIFICAZIONE di Angle.
Anomalia dentaria indicante solitamente la crescita di un dente sovrannumerario con forma e dimensione anormale, localizzato per lo più tra i due incisivi centrali superiori.
Si tratta del liquido della resina e la sua funzione è quella di legare i granuli del polimero.
Dispositivo rimovibile con rialzi totali applicato in ambito gnatologico.
Anomalia riguardante lo sviluppo della mandibola che si presenta poco sviluppata.
Apparecchio extra - orale ad azione simmetrica e/o asimmetrica.
Termine indicante uno o più denti aventi un diametro mesio-distale ridotto rispetto alla norma.
Dispositivo osteointegrato utilizzato in ambito ortodontico come ancoraggio.
Spostamento non indotto di un dente dalla sua sede.
Strumento multi - funzione utile per il fissaggio diretto degli attacchi ortodontici.
Questo particolare arco è costruito con un filo di 0,7 mm. ed è utilizzato per completare la linguo - inclinazione degli incisivi superiori a fine terapia ortodontica. Per aumentarne la flessibilità, è
Delimita una delle zone di maggior interesse clinico poiché gran parte della superficie linguale è compresa in quest’area. La linea miloioidea, infatti, è una cresta ossea che si estende dagli ultimi molari fino ad arrivare, con un’ escursione verso il basso, alla regione del mento in corrispondenza degli incisivi. E’ preferibile che i bordi periferici del presidio non superino quest’area poiché, al di sotto di essa la mucosa orale si presenta molto sottile. In caso contrario è necessario scaricarli, sì da evitare lesioni e decubiti durante l’inserzione del dispositivo.
Facente parte dei muscoli sopraioidei, esso concorre all’abbassamento della mandibola e all’elevazione sia dell’osso ioide che della lingua.
Apparecchiatura extra-orale con appoggio mandibolare.
Dispositivo ad azione funzionale ortopedica che, secondo l’Autore, sfrutta al meglio i principi dell’attivatore classico, del regolatore di funzione di Frankel, della placca C Cervera e della trazione extra-orale.
Apparecchio prefabbricato in materiale elastico caratterizzato dall’estensione delle flangie vestibolari. Esse, infatti, abbracciano solo gli elementi anteriori, da canino a canino.
Disordine a carico dell’ATM.
Vedere (Occlusione) NEURO – Mio - Posturale.
Con tale termine, si indicano i dispositivi funzionali elastici, come ad esempio il modellatore elastico di
E’ noto come diverse alterazioni a carico dell’occlusione, dell’apparato stomatognatico e dell’organismo in genere, possano essere ricondotte ad una deglutizione scorretta, la cui correzione limita ed in molti casi risolve definitivamente numerose disfunzioni. Diversi sono i clinici che hanno indirizzato la propria attività in questo campo. I loro sforzi, tutti finalizzati a modificare i comportamenti neuro-muscolari errati, hanno prodotto un gran numero di apparecchiature che si contraddistinguono sia per piccoli accorgimenti che per differenze sostanziali, riscontrabili per lo più nell’azione terapeutica vera e propria. E’ possibile, distinguere i dispositivi in oggetto in due grandi gruppi:
Termine utilizzato per indicare i dispositivi funzionali rigidi, come ad esempio il bionator, che sfruttano le contrazioni muscolari isometriche e lo stiramento dei tendini.
Splint con stop incisale anteriore utile per il riposizionamento mandibolare. Il Mirs è un dispositivo bi-mascellare applicato in soggetti russatori affetti da apna notturna.
Termine utilizzato quando in arcata risultano presenti sia i denti da latte che quelli definitivi.
Attivatore Labiale a media Apertura. BIBILOGRAFIA: H. S. Orton, Gli apparecchi funzionali in terapia ortodontica. Indicazioni cliniche e tecniche di costruzione, Scienza e Tecnica Dentistica, Ed. Internazionali, Milano, Anno 1995.
Attivatore Palatino a media Apertura. BIBILOGRAFIA: H. S. Orton, Gli apparecchi funzionali in terapia ortodontica. Indicazioni cliniche e tecniche di costruzione, Scienza e Tecnica Dentistica, Ed. Internazionali, Milano, Anno 1995.
Per protesi mobile s’intende qualsiasi protesi rimovibile che il paziente può inserire o disinserire a prorpio piacimento senza l’intervento dello specialista.
Movimento fisiologico del dente nella relativa cavità alveolare.
Dispositivi ortopedici utilizzati per coadiuvare l’azione del chirurgo maxillo - facciale, la cui funzione principale è consentire la distensione dei tessuti cicatriziali.
Dispositivo ortopedico funzionale ideato dal professor Cervera. Il C. B. Modeler è costituito essenzialmente da un monoblocco di resina elastica interessante entrambe le arcate al quale al bisogno è possibile aggiungere degli accessori, ad esempio i piani metallici e l’arco extra – orale, utili per coadiuvare l’azione del dispositivo.
Vedere (Attivatori) ELASTICI.
Il modello inteso come strumento atto a fissare un determinato momento clinico è da sempre al centro di ricerche mirate sia a migliorare la qualità strutturale che a perfezionare la fedeltà di riproduzione. Nella nostra professione questo “artifizio” assurge senza alcun dubbio a ruolo “principe”, in quanto grazie ad esso è possibile
Si riferisce al rapporto esistente, sul piano sagittale, tra la mandibola e la mascella.
Dispositivi ideati dall’odontotecnico Roberto Plaudetti che si caratterizzano per l’estrema versatilità, derivante dalla struttura dei componenti.
Riduzione o eliminazione di punti o superfici occlusali ritenute dannose per l’occlusione.
In passato prima dell’avvento delle viti, le molle rappresentavano una delle poche soluzioni utili per indurre con l’apparecchio ortodontico una qualsiasi espansione (ad Es. la molla di Coffin). Ancor oggi essa rimane il miglior elemento attivo poiché esercita sul dente una pressione sempre costante e poco traumatica. Sostituita in molti casi dalla vite, la molla è utilizzata abitualmente per spostamenti di singoli elementi; con esse infatti è possibile ottenere diversi movimenti:
Dispositivo rimovibile superiore caratterizzato dalla presenza di un corpo in filo posizionato in corrispondenza delle rughe palatine, avente funzione di stimolo per la lingua.
La griglia funzionale di Momose è un apparecchio di scuola giapponese che secondo l’Autore, permette di riposizionare correttamente, attraverso l’anello e l’omega, sia il segmento anteriore che quello posteriore della lingua.
Patologia infiammatoria a carico del tessuto connettivo che abbraccia la radice dei denti (parodonto).
Vedere (Attivatore di) ANDRESEN.
Microvite utilizzata per lo spostamento di singoli denti.
Sequenza speculare all’incollaggio dei brackets, consistente nell’applicazione sullo smalto dei denti di una sostanza acida capace di creare micro porosità superficiale.
Severo morso aperto contraddistinto da notevole crescita scheletrica verticale della zona inferiore del complesso facciale e, nei casi più gravi, dalla mancanza di contatto occlusale degli incisivi, canini e premolari delle due arcate.
Beanza presente tra il gruppo incisale superiore ed inferiore.
Diametro trasversale delle arcate molto ristretto, con conseguente contrazione dei muscoli delle guance.
Morso profondo con riduzione di crescita nella parte inferiore della faccia. Tali soggetti si contraddistinguono per l’eccessiva anteriorizzazione del mento.
Morso inverso dei settori latero-posteriori delle arcate con conseguente assimetria facciale.
Termine generico indicante una registrazione effettuata in bocca per rilevare una determinata posizione dei due mascellari nello spazio (massima intercuspidazione, occlusione abituale, massima retrusione, testa- testa, in avanzamento mandibolare, con rialzo occlusale, etc.).
Beanza sussistente tra le due arcate dentarie per il mancato contatto occlusale di uno o più denti.
Il morso di costruzione o registrato occlusale è sempre individuale e perciò viene rilevato direttamente in bocca dall’odontoiatra. Esso serve da base per la realizzazione di diversi tipi di apparecchiature ortodontiche:
Attivatore rigido molto simile all’Andresen, da cui si differenzia per la struttura. Essa, infatti, si presenta “aperta” nella zona palatale e linguale, in corrispondenza dei premolari e molari.
Accessori utilizzati per la costruzione dalla placca doppia. Essi fungono da unione tra la placca superiore e quella inferiore ed in base al loro posizionamento influenzano la posizione della mandibola.
Dispositivo ideato dal dottor Wilson, caratterizzato dall’estrema versatilità applicativa.
I muscoli in base alla loro funzione si suddividono in:
Il professor Edmondo Muzj è considerato il “padre” della scuola di ortodonzia italiana. A lui si deve un approccio clinico diverso dell’ortognatodonzia, intesa non più come disciplina relativa solo alle arcate dentarie, ma inserita in un quadro clinico molto più ampio.
Sistema ideato dal dr. Levrini applicabile ad un gran numero di dispositivi ortopedici funzionali per aumentarne l’elasticità. Tale sistematica si avvale di materiale elastico apposto sulle superfici occlusali.
Strumento diagnostico utilizzato in terapia miofunzionale per valutare e rilevare il grado di tonicità di alcuni muscoli facciali (orbicolari, lingua e masseteri).
Vedere ORTOTTICO.